Gli incontri della quarta giornata del Corso per Operatori delle Società sportive, del 19 aprile, è stato ricco di spunti con un discreto dibattito, facilitato anche dal rientro in presenza alle lezioni.
ULTRAS, PAROLA ALLA DIFESA. La prima ora abbiamo incontrato in video conferenza l’avv. Giovanni Adami, Presidente Comitato Regionale FIP Venezia Giulia, organizzatore di diversi campionati europei giovanili nella sua regione, ma anche noto penalista, in particolare difensore delle tifoserie organizzate nei processi in cui sono coinvolte. Questo lavoro nasce con la sua passione per il calcio, il tifo per l’Udinese, gli anni della Curva, gli amici, che successivamente si è trovato a difendere quando sono arrivati i primi provvedimenti disciplinari. Dagli amici della curva , poi le tifoserie gemellate e poi sempre di più fino ad ruolo a tutto campo su tutte le tifoserie nazionali. Abbiamo parlato della Responsabilità Oggettiva, come un’esclusiva dello sport, assente nel diritto penale, che ha portato le società persino a costituirsi parte lesa contro gli ultra, chiamati a risarcire i danni procurati di immagine o materiali (caso Juve) .
Lo strumento principale contro la tifoseria resta il Daspo, introdotto nel 1989 e successivamente modificato con obbligo di firma nel 1995; questo che nasce come misura immediata tesa ad allontanare i tifosi più esagitati, è finita per divenire una misura estremamente limitativa delle libertà personali, ponendo anche perplessità costituzionali per la decisione unica da parte del Questore.
Da ricordare che la tifoseria è molto varia, trasversale ai vari stati sociali, dall’operaio, al commercialista, dallo studente all’artigiano, non il gruppo di hooligans dell’immaginario collettivo.
RADIO. La seconda ora della mattina abbiamo rivisto il video dell’intervista con Dario Ronzulli, giornalista radiofonico di Radio Nettuno di Bologna e collaboratore di “Tuttosport”.
Ci ha raccontato di come sia cambiato il modo di fare radio oggi rispetto ai primi anni delle radio, e anche rispetto ai primi anni delle radio libere e ascoltate con le radioline a trasistor. Oggi il consumatore fa zapping da un canale all’altro, in un “mordi e fuggi” continuo, sia per i tempi della vita moderna , sia per le offerte multi canale che si presentano oggi per l’ascoltatore di radio. L’esperienza di Ronzulli inizia con l’intrattenimento per poi continuare in quella che era la sua vera vocazione, ovvero l’informazione. La potenza del nuovo mezzo radiofonico, attraverso il web, mette potenzialmente tutte le Radio sullo stesso piano, con la stessa capacità di comunicazione globale. Poi le differenze tra testate e testate restano, per la storia, per il numero di ascoltatori, ma il potenziale di una radio locale ormai è lo stesso di una nazionale.
Per questo interfacciarsi con un giornalista locale ha un suo significato di comunicazione, molto più ampio di quando la radio aveva vita solo per le sue frequenze. La nuova scommessa sono i podcast, che ripropongono racconti, dibattiti o trasmissioni, on demand che possono essere riascoltati dall’ utente, e che vanno preparati con una programmazione dettagliata.
La sfida del futuro della radio,che da sempre è la cavalleria leggera della comunicazione, resta l’essere creativi e innovativi, il rischio di essere ripetitivi è ciò che può frenare lo sviluppo della radio nel confronto con Spotify e i tanti accessi musicali esistenti.
UFFICIO STAMPA. La mattina si chiude con l’incontro con Ylenia Girolami, ex ufficio Stampa della Mens Sana Basket e attuale Responsabile di Ufficio Stampa e organizzazione della EGO Handball SIENA.
Qui ancora una volta si è evidenziato come il lavoro dell’Ufficio stampa in una società di vertice, ma anche in una società più piccola, richiede una grande abnegazione e sacrificio, anche se il lavoro è un po’ diverso , giacché in un caso si lavora in un team ideale, nell’altro si fa di necessità virtù. Le competenze sono analoghe ma, il problem solving cambia a seconda dell’ambito in cui si opera.
Comunque restano ugualmente il senso di responsabilità verso quello che si fa e si dice, il rispetto dei ruoli e delle parti, la capacità di fare team e il saper parlare con una sola voce per la società, unitamente ad una grande passione per questo lavoro. Mostrare sempre versatilità e flessibilità in tutte le situazioni, oltre a dedizione e disponibilità H24, perché ormai le notizie non dormono mai, e possono arrivare a qualunque ora del giorno o delle notte. Un ufficio stampa efficiente e capace, non perde un colpo. È stato suggerito l’utilizzo di alcune applicazioni gratuite per lo sviluppo di progetti grafici per postare sui social progetti pubblicitari adatti ai vari tipi di social, dal momento che ognuno è diverso, per il pubblico a cui si rivolge, per il tipo di contenuti e per il sua diffusione. Per questo è importante scegliere il prodotto giusto con il timing appropriato per la pubblicazione su un determinato social media.
DIRITTO SPORTIVO. Dopo la pausa pranzo la lezione successiva, ha visto la prosecuzione di quella di Diritto Sportivo, con la prof.ssa Antonini in collaborazione con il prof. Luigi Pelliccia.
In questo secondo appuntamento la prof.ssa Elisabetta Antonini ha ripreso il discorso del ruolo del CONI all’interno del nuovo Ordinamento Sportivo. Avviene la trasformazione di Coni servizi spa in Sport e Salute spa, Società ad esclusivo azionariato del Ministero di economia e finanza, che nomina il Presidente, con al suo interno 2 altri consiglieri nominati dal ministero della Salute e dal ministero dell’istruzione, il tutto coordinato dal MEF, il Ministero dell’Economia e delle Finanze.
Il riordino fatto con questo riposizionamento del CONI sulla esclusiva preparazione olimpica , e l’assegnazione a Sport e Salute dell’intero pacchetto delle risorse , dei dipendenti , della formazione e delle proprietà impiantistiche, richiedeva una legge che declinasse i vari passaggi.
La legge delega dell’8 agosto 2019 ridefinisce il riordino del CONI , che dopo vari passaggi parlamentari, esce depotenziato e senza risorse; infatti il budget totale assegnato dallo stato annualmente è costituito dal 32% delle imposte fiscali derivanti da gestione Impianti, Club sportivi e palestre, e in una misura non inferiore a 110 milioni. Per l’anno in corso sono stati stanziati 368 milioni per Sport e Salute, di cui 280 milioni da assegnare alle Federazioni, secondo i nuovi indirizzi, mentre al CONI restano 40 milioni per la gestione della preparazione olimpica.
La reazione del CIO a questa riforma, che detronizza il CONI, non si è fatta attendere. La minaccia dell’esclusione della “bandiera italiana” (con tutte le conseguenze derivanti) dalle prossime olimpiadi di Tokyo, ha costretto il governo in carica ha riposizionare in extremis, alcuni passaggi di garanzia per l’indipendenza del CONI. Cosi tornano in cassa al CONI 5 milioni, la gestione di alcuni impianti sportivi nazionali, il Palazzo del Coni e parte del foro italico, decade il divieto ai 3 mandati elettivi consecutivi per i presidenti CONI e delle Federazioni, e entra nel Consiglio d’amministrazione un esponente CONI, seppur con compito solo consultivo.
LAVORO SPORTIVO. Tutto questo però è ancora sospeso in attesa di definizione, e il Parlamento avrà tempo e modo di modificare i corposi testi dei tale materia, fra cui spicca anche il riordino del Lavoro sportivo. Quest’ultimo è l’argomento della lezione del prof. Luigi Pelliccia, che ci presenta lo stato dell’arte di quella che diventerà la normativa del lavoro in ambito Sportivo.
In primis per la prima volta si va a definire il concetto di Lavoratore sportivo, che fino ad ora esisteva dal 1981 solo per i professionisti sportivi. Con la nuova formulazione il Lavoratore Sportivo si riallinea ai profili professionali esistenti: Subordinato, Autonomo, Parasubordinato, Collaborazione coordinata continuativa, Prestazione d’opera occasionale. Sparisce per i pagamenti sportivi dilettantistici la no tax area a 10.000 Euro, propria della Legge “compensi sportivi dilettantistici secondo le regolamentazioni degli articoli del TUIR”, ma questo modalità resta per l’attività Amatoriale, ovvero quella fatta occasionalmente, non in modo coordinato e continuativo. Per queste categorie il legislatore prevede premi, rimborsi spese, indennità che possono essere erogate secondo la legge no tax area, senza però superare il limite altrimenti decade l’amatorialità della prestazione sportiva.
Il titolo V dagli articoli 25-42 dedica alla definizione del lavoratore sportivo, tutta una serie di articoli, dove vengono introdotte figure prima non esistenti, come il direttore Sportivo, l’allenatore, l’istruttore,l’atleta, il direttore di gara e così via, che sono gli attori da sempre del mondo sportivo, che non avevano mai trovato una completa classificazione. Se da una parte questa sistematizzazione cerca di fare chiarezza sul variegato mondo sportivo, dall’altra vengono cambiati tutti i paradigmi fiscali in termini di contributi previdenziali e tasse, una rivoluzione ch preoccupa le Società sportive e gli operatori che vi lavorano. In ogni caso ci sarà tempo per adeguarsi e capire le norme nel dettaglio, giacché sono previste in vigore al 1 Luglio 2022.
STORIA DELLO SPORT. Nell’ultima sezione di giornata continua l’intrigante racconto del prof. Saverio Battente sullo sport nella Storia, o meglio su come la storia ha favorito un certo sviluppo dello sport da un epoca all’altra, o da una nazione all’altra.
Si riprende dalla fine del 1800, dall’Inghilterra e dalla sua cultura sportiva, nata nelle fabbriche dell’epoca industriale come passione condivisa tra padroni e operai verso lo sport, rugby o soccer, per i quali padrone e lavoratore erano entrambi tifosi, se non addirittura giocatori.
Questa forte identificazione con la squadra è alla base della nascita della tifoseria calcistica, e non solo. La squadra non sarà mai sola, ma sempre con i suoi tifosi :“You’ll never walk Alone” è la sintesi ideale di questo messaggio. La cultura liberale britannica cerca di esportare il proprio modello socio economico, e i traffici dei business men creano le basi anche per l’esportazione dello sport. Nascono i club di football anche in Italia, come il Genoa Cricket & football Club, e il fenomeno si estende rapidamente in tutta Europa occidentale. In America invece contrapposizione con la Gran Bretagna che ha portato le colonie all’indipendenza, non consente tale influenza culturale dalla madre patria, e così in antitesi agli sport britannici, nascono quelli americani.
Per tutti il baseball, il gioco dei grandi spazi e dell’America rurale, lontano parente del Cricket, amato da tutti gli altri coloni britannici; poi c’è il football americano, che contrariamente al rugby, dove si avanza tutti su una stessa linea, passando il pallone all’indietro, prevede il lancio lungo oltre le linee avversarie al giocatore che corre verso la metà.
In questa rappresentazione viene praticamente raccontata tutta l’America e il sogno americano, la conquista del West, i conquistatori che correvano verso la terra promessa , la ferrovia che avanzava, lanciando i propri binari oltre le barriere naturali per conquistare il passaggio ad Ovest, esattamente come la palla lanciata dal quarterback al compagno che corre verso la metà. Inoltre il football è un gioco con tutti i ruoli precisamente assegnati, similmente alla catena di montaggio che si utilizza nelle industrie americane.
La differenza tra l’approccio allo sport degli Americani e quello degli Europei è sostanzialmente il divertimento versus la fede sportiva delle squadre europee. Infatti in America tutti gli sport sono un divertimento, uno spettacolo, per il pubblico che si gode il suo “nuovo” tempo libero, andando a vedere le partite di football, basket e baseball. Questa diversa accezione è la matrice del rapido approdo al professionismo in tutti gli sport, a differenza dei dilettanti europei che gareggiavano prevalentemente per la gloria e il prestigio, almeno nei primi tempi, poi le cose cambieranno anche in Europa.
A questo si aggiunge il mito di superare la natura, le sfide alle nuove frontiere, e in questo lo sport incarna la ricerca del primato, il concetto di record, quello del super campione che vince sulle piste esattamente come l’eroe dei fumetti trionfa nelle pagine dei magazine.
La Storia dello sport americano ci racconta di Campioni del pugilato come Cassius Clay, poi Muhamaad Alì, dell’atletica come Jesse Owens o nel basket come Michael Jordan, veri e propri miti dell’epoca moderna. Questi Campioni di colore furono anche una sorta di rivincita per le popolazioni afroamericane discriminate, e di li in poi anche la politica riuscì a produrre i propri leader, fino all’elezione nel 2009 di Barack Obama, primo presidente afroamericano di una America che tuttavia ancora non ha completamente accettato la propria identità di stato multirazziale.
Grazie proprio allo sport, le università americane diventano autentiche opportunità di riscatto per gli atleti afroamericani che attraverso borse di studio ottenute per meriti sportivi, potevano accedere agli studi, allenarsi e formarsi.
Tra l’altro le università si attivarono con tutta una serie di gare tra università e i tanti eventi sportivi connessi con l’attività nei vari college, e in questo modo venivano raccolte ingenti somme che servirono a portare in America parte dell’intellighenzia accademica britannica delle università inglesi. Infatti le università accrebbero il loro prestigio e si affermarono a loro volta come un nuovo polo mondiale per la cultura e la ricerca scientifica, come è oggi riconosciuto a famose università d’oltreoceano come Harvard, Yale.
Stefano Giardi
Presidente Uisp Atletica Siena
Tecnico IV livello Europeo CONI – FIDAL di Atletica Leggera
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