Home | Origini del basket in Italia
Dal dopoguerra alle TV commerciali | 60 anni di minibasket
È una storia nella storia. Si è dipanata tra oratori, scuole e altri luoghi dell’associazionismo cattolico. Una storia importante per il contributo dato alla promozione del basket, fondamentale per le finalità etiche ed educative che hanno rafforzato ed amplificato quelle originali della pallacanestro nella sua complessità e specificità. Mario Zaninelli, docente a contratto presso la Statale di Milano per Pallacanestro, Tecnica e Didattica del Movimento umano e Comunicazione ed etica dello sport, ha ripercorso le tappe principali della pallacanestro nel mondo cattolico, con le sue finalità socio-educative ricordando anche, perché no?, i successi agonistici degni di nota.
BASCHET-BALL. La pallacanestro nel mondo cattolico italiano mosse i primi passi già a metà anni Venti del secolo scorso. Le prime tracce, riscontrabili nei Diari Parrocchiali, risalgono al 1924 “dove la pallacanestro veniva chiamata e scritta letteralmente ‘Baschet-Ball’.
ETICA ED AGONISMO. L’approccio al basket è contraddistinto da finalità etiche, ovviamente, anche se arriva anche qualche soddisfazione agonistica: nel 1932, l’Oratorio Sant’Andrea di Milano guadagna la promozione nel Campionato di Prima Divisione, il terzo campionato federale nazionale (che dal 1949 sarà chiamato serie C). Era una squadra competitiva: in quello stesso anno vinse la II Coppa Motta, organizzato dalla Società Ginnastica Forza e Coraggio dove batté anche il Borletti e la G.S. Mussolini e poi si classificò al secondo e poi al terzo posto nella stessa Prima divisione nei due campionati successivi. Obtorto collo, però, dovette ricorrere ad un acronimo per continuare a giocare in Prima Divisione. Segno dei tempi: l’autorità politica fascista pretese il cambio della denominazione della squadra, da “Oratorio Sant’Andrea”, ritenuta concorrenziale con la proposta “educativa” dell’Opera Nazionale Balilla a “O.S.A.”, un nome decisamente più anonimo.
PIÙ DEL CALCIO. La diffusione della pallacanestro, nonostante le difficoltà strutturali ed economiche, non si fermò nel mondo cattolico nel dopoguerra. Fu avvantaggiata dalla mancanza del calcio ritenuto “poco educativo e violento” (come anche don Lorenzo Milani ebbe a scrivere in “La ricreazione di Esperienze pastorali”). Inoltre il campo da gioco, decisamente più piccolo, era facilmente ospitabile negli oratori. La pallacanestro rappresentava gioco di squadra, senso di responsabilità, collaborazione e ragionamento sulle azioni di gioco: elementi che “erano molto presenti nella cultura cattolica”.
IMPRENDITORI ED ORATORI. Negli anni Cinquanta oratori, scuole (soprattutto quelle nate da ordini religiosi), centri di aggregazione giovanile, ma anche imprenditori, il più delle volte legati e coordinati a sacerdoti e vescovi locali, sono i protagonisti sociali su cui si sviluppa la pallacanestro. Il ruolo degli imprenditori? Beh, il rigido clima invernale nell’intero Nord Italia e in Lombardia non consentiva di giocare all’aperto ed occorrevano strutture al chiuso.
NASCE IL CSI. Nel novembre del 1944, per meglio supportare le realtà parrocchiali, non sempre provviste delle strutture e dei fondi necessari, sulle ceneri della Federazione delle Associazioni Sportive Cattoliche Italiane, nacque il Centro Sportivo Italiano (CSI): “Lo scopo principale era sostenere tutto lo sport cattolico, il suo propagandarsi nel tessuto ecclesiale più ampio e far avvicinare tanti ragazzi e ragazze alle attività sportive” racconta Zaninelli. Vicino al CSI, nacque, sempre nello stesso periodo, la Federazione Attività Ricreative Italiane, “opera” della Gioventù Femminile di Azione Cattolica.
PEPPINO VISMARA. Negli anni ’50 anche giovani imprenditori capirono quanto l’attività sportiva ed in particolare la pallacanestro, potesse essere formativi e collaborarono con il mondo cattolico. Giuseppe “Peppino” Vismara fu tra questi. Nato a Seregno a fine ‘800, con i propri guadagni costruì l’oratorio San Biagio in Monza e, successivamente, appoggiandosi al Cardinal Schuster prima e al Cardinal Montini poi, edificò il Centro Schuster alle porte di Milano, animato dall’indimenticabile Padre Morrel, e comprò vasti terreni, sempre nella periferia milanese, dove oggi sorge il Centro Sportivo “Peppino Vismara”.
NELLE SCUOLE CATTOLICHE. La pallacanestro mosse i suoi passi anche all’interno delle scuole cattoliche, tra le quali il “Leone XIII”, dei Gesuiti, ad opera del Rettore Padre Andreatta e di Padre Maestri che si occupava proprio di sport. I Barnabiti, invece, a Cremona diedero origine nel 1952 alla Ju-Vi e a Milano si mise in luce il Centro Pavoniano di Via Giusti 9, dell’Istituto religioso “Artigianelli”, fondato dal sacerdote bresciano Giovanni Piamarta. Nelle altre città lombarde, tra gli esempi più significativi, vanno ricordati: il Collegio Celana, di Caprino Bergamasco, con il suo instancabile don Maggioni; a Varese la nascita della Robur et Fides presso l’attuale Oratorio San Vittore; a Brescia nella palestra della scuola Calini e poi a Campo Marte la squadra femminile del FARI Brescia; Cantù con il suo primo campo presso le Suore Sacramentine e successivamente come emanazione dell’Opera Nazionale Dopolavoro Cantù; a Pavia con la Celeres presso l’Istituto Sordomuti; a Vigevano Gruppo Sportivo Oberdan nella palestra Regina Margherita.
I SALESIANI. La pallacanestro ha sempre trovato ospitalità anche nelle scuole e negli oratori della Società Salesiana di San Giovanni Bosco (comunemente conosciuta come Congregazione dei padri e delle suore salesiane). “Il carisma salesiano rivolto all’educazione dei giovani ha portato anche alla fondazione di un ente di promozione sportiva: la Polisportiva Giovanile Salesiana” ricorda Zaninelli che aggiunge- Insieme al CSI, ha organizzato campionati di pallacanestro che potessero coinvolgere il maggior numero di atleti di ambo i sessi.”
IN SERIE A2. L’ultima battuta è per la pallacanestro Urania Wild Cats che partecipa al Campionato di Serie A2 maschile. È nata nel 1952 presso l’Oratorio della parrocchia Santa Maria del Suffragio ubicata nelle centralissime vie di Milano: idealmente rappresenta tutte le esperienze nel tempo dei diversi oratori delle parrocchie di Milano e della provincia.
Mario Zaninelli
Università degli Studi di Milano
Home | Origini del basket in Italia
Dal dopoguerra alle TV commerciali | 60 anni di minibasket