Dall’evento sportivo alla comunicazione valoriale, sociale e corporate

L’evento sportivo: comunicazione valoriale, sociale e corporate. La giornata è stata caratterizzata da quattro interventi che hanno in comune lo sport, la sua orgnaizzazione, gli aspetti sociali e la comunicazione.

Anatomia di un evento sportivo. A cura di Daniela Taschini

– L’evento sportivo, definizione.
– “Event management”, “know-how” e professionalità.
– Le fasi dell’evento sportivo.
– Tipologie e finalità.
– Logistica.
– Attività collaterali e di promozione.
–  Opportunità per le aziende.

L’evento e la sua costruzione strutturata, gli obiettivi da raggiungere e gli strumenti per farlo, sono stati i temi al centro dell’intervento di Daniela Taschini – Senior Event Coordinator di base a Verona. L’evento sportivo è stato analizzato a più livelli, mettendo in luce la natura complessa e temporalmente limitata di un processo in continua tensione fra struttura e creatività. Dopo una breve parentesi sulla storia del marketing sportivo, è stato definito il “circolo virtuoso” dell’evento sportivo, caratterizzato da otto fasi. Sono stati trattati gli aspetti legati alla logistica, alle opportunità per le aziende e alle attività collaterali e di promozione, chiarendo la necessità di piani di produzione e marketing ben definiti.

 

L’Eroica, storia, cultura, socialità, ciclismo. Incontro con Giancarlo Brocci

Brocci_unisi

– L’Eroica, origini.
– Cicloturismo e “strade bianche”.
– Valori culturali
– L’Eroica, proposta di sviluppo economico e sociale alternativo alla diaspora.
– L’Eroica, storia recente.

Ospite del secondo incontro, Giancarlo Brocci, inventore dell’Eroica.
L’iniziativa nasce nel 1997 con l’intento di ritrovare quel ciclismo – eroico – «in grado di diffondere rispetto e creare legami tra avversari leali». Le motivazioni che spingono Brocci sono sostanzialmente due. Da una parte c’è il desiderio di offrire al tessuto dei piccoli comuni toscani un’alternativa di sviluppo economico e sociale centrata nel patrimonio – naturalistico, storico ed enogastronomico – del Chianti. Dall’altra, il recupero di valori antitetici allo sport come prodotto economico e di intrattenimento. È esattamente l’espressione di tali valori a rendere estremamente allettante, per imprese e aziende, la possibilità di essere associati all’Eroica tramite sponsorizzazioni che rendono possibile la corretta organizzazione dell’evento. L’intervento si conclude con un breve accenno alla storia recente dell’’evento cicloturistico, compreso il processo che ha portato al riconoscimento internazionale e all’esportazione di esso in diverse parti del mondo.

Il docufilm ufficiale de L’Eroica proiettato durante l’incontro

I rapporti con i giornalisti e cosa non chiedergli. Incontro con Claudio Lenzi

– L’evoluzione della comunicazione sportiva.
– L’utente passivo non esiste più: da “consumer” a “prosumer”.
–  Le 10 domande da non fare mai a un giornalista.

Il terzo incontro si apre con l’introduzione di Mimmo Cacciuni Angelone, responsabile del modulo di comunicazione, focalizzata sulla trasformazione della comunicazione negli ultimi venticinque anni. Successivamente, vengono esplicitati alcuni passaggi fondamentali, a partire dalla mutazione dell’utente da consumer a prosumer; segue la trasformazione da mass media alla “massa dei media”; concludendo con il ruolo del giornalista incorniciato nel concetto di “One story, one reporter, all channels”. Interviene Claudio Lenzi, giornalista della Gazzetta dello Sport con alcuni ruoli di spicco – tra cui social media editor – che presenta le dieci domande da non fare mai a un giornalista, di seguito riportate:

  1. «Segue l’evento per il cartaceo o per il sito web?».
  2.   «Non è forse il suo collega a occuparsi della pallavolo?».
  3.   «Potrebbe dare visibilità al nostro evento?».
  4.   «Potrebbe scrivere un articolo su questo argomento?».
  5.   «Potremmo avere le domande prima dell’intervista?».
  6.   «Potrei leggere l’articolo prima della pubblicazione?».
  7.   «Potrei avere una foto dell’articolo pubblicato?».
  8.   «Il comunicato stampa è pubblicato su Twitter. Non lo ha visto?».
  9.   «Come ha fatto a sapere il mio numero?».
  10. «Ma lei è un giornalista?».

Le dieci domande sopra riportate hanno lo scopo di fornire una prospettiva della prassi in cui il giornalista deve muoversi, con uno sguardo all’adattamento della professione nella dimensione dei nuovi mezzi di comunicazione.

 

Comunicazione corporate: il comunicato stampa a cura di Mimmo Cacciuni Angelone

– Differenze tra informare e comunicare.
– La Conferenza stampa.
– Il Comunicato stampa.
–  Come non si scrive un comunicato stampa.
–  Prova pratica: scrivete il vostro comunicato stampa.

Nell’ultimo incontro torna Mimmo Cacciuni Angelone, addetto stampa e giornalista. L’intervento si apre con l’’analisi della conferenza stampa come strumento fondamentale, con l’accento posto sulla sua natura diretta. Tale strumento richiede però una meticolosa organizzazione, senza esagerare nella durata. Si passa poi all’argomento centrale della lezione, in cui viene caratterizzato il comunicato stampa nella cornice della distinzione fra informazione e comunicazione – la seconda valorizza piuttosto che informare. Passiamo poi a una disamina delle caratteristiche che un buon comunicato stampa dovrebbe avere e a ciò che invece si dovrebbe evitare. Con questo in mente, concludiamo la lezione esercitandoci nella produzione di un titolo adeguato a un comunicato stampa valido per la finale degli Europei U20 di Pallacanestro femminile del 2017.

Considerazioni finali: ho trovato stimolante l’alternarsi di ospiti diversi con punti di vista differenti sulla comunicazione nel mondo dello sport. Fra le cose che ho apprezzato di più c’è sicuramente il riferimento, in tutti gli interventi, alle dimensioni etico-culturale e di valorizzazione del territorio di cui lo sport può – e deve – essere strumento privilegiato.

Edoardo Rossi