Metti il rettore dell’Università di Siena (Roberto Di Pietra) e il dirigente scolastico dell’ISS “Sallustio Bandini” (Alfredo Stefanelli), poi due grandi campioni della pallacanestro italiana come Raffaella Masciadri e Roberto Chiacig. Aggiungi il presidente del CONI Toscana (Simone Cardullo), il direttore del Corso per Operatore delle Società Sportive (Saverio Battente) accompagnato dalla vice direttrice (Elisabetta Antonini), due bravi avvocati che si occupano di sport a diverso titolo (Stella Frascà e Alessandro Marzoli) e il presidente Nazionale dell’Unione Sportiva ACLI, nonché coordinatore degli enti di promozione sportiva (Damiamo Lembo). Fondamentali soprattutto, però, il gran lavoro di coordinamento della prof.ssa Angela Ceccarelli e i trecento studenti del “Bandini” e del Liceo Scientifico “Galilei” che hanno seguito con interesse il convegno “Il Futuro dello Sport, oggi passione, domani professione”. Con una nota di merito alla studentessa Margot Bocci che ha curato la locandina della giornata insieme ai compagni della Quinta grafica.
Il convegno è aperto dai saluti del dirigente scolastico dell’IIS “S.Bandini” Alfredo Stefanelli e dal rettore dell’Università di Siena Roberto Di Pietra, che hanno entrambi evidenziato come l’evoluzione del mondo sportivo, con le sue nuove esigenze, offra molti sbocchi occupazionali.
In particolare il Rettore, nel ricordare l’attenzione dell’Ateneo senese verso lo sport testimoniato dal suo Corso di aggiornamento professionale Operatore delle società sportive giunto alla IX edizione, ha ribadito che il settore dello sport, nella sua organizzazione anche molto complessa, richiede sempre più professionalità con la conseguente urgenza di formare figure professionali nelle molteplici aree da questo interessate, annunciando quindi il progetto dell’Università di Siena della creazione di un Corso di laurea triennale interuniversitario coinvolgente le Università di Firenze e di Pisa anche per un necessario utilizzo al meglio delle risorse disponibili.
L’incontro, moderato dal giornalista Mimmo Cacciuni Angelone, e svolto con brevi ma puntuali interviste nel corso degli interventi, ha permesso ai numerosi partecipanti di avere un quadro di alcune delle potenziali attività lavorative nell’ambito dello sport. Dopo quello iniziale del prof. Saverio Battente, Direttore del Corso di Operatore delle società sportive, che ne ha ricordato l’origine e gli scopi come Corso multidisciplinare rivolto principalmente a formare figure professionali con maggiori competenze (economiche, giuridiche, sociologiche, relazionali, anche in chiave digitale) ormai richieste anche nelle realtà medio-piccole del mondo dello sport per la loro gestione, hanno preso la parola Damiano Lembo, Presidente Nazionale US Acli, coordinatore degli Enti di promozione sportiva, e Simone Cardullo, Presidente CONI Toscana.
Il primo ha chiarito anzitutto che US Acli è uno degli Enti di promozione sportiva che rappresentano circa il 70% della realtà sportiva italiana, il cui compito è di permettere alle società di entrare nel sistema dello sport, di favorire l’attività sportiva e consentirne lo svolgimento, aggiungendo che se sul piano nazionale manca una definizione di “sport”, a livello europeo si intende qualsiasi attività fisica ovvero qualunque movimento capace di migliorare la condizione psicofisica della persona e un concetto del genere porta a individuare tale tipo di attività come strumento di politiche pubbliche legate al sociale. In questa ottica la recente riforma dello sport, che a suo parere presenta punti di forza e punti di debolezza, cambia comunque l’orizzonte implicando il passaggio da un sistema quasi esclusivamente di volontariato a un sistema tutto diverso, dove assume rilevanza la stessa riforma del Terzo settore ovvero degli Enti no profit del 2017 nel loro collegamento con le associazioni di promozione sociale. Infatti nell’ambito del Terzo settore è previsto lo sviluppo di attività in stretta connessione anche con il mondo sportivo ad es. per quanto riguarda l’attività di progettazione e di possibile configurazione delle società operanti nello sport secondo il modello di impresa sociale delineato per gli Enti no profit, con il corollario che tutto questo richiederà numerose nuove professionalità.
Da parte sua Simone Cardullo ha affermato che ci sono potenziali sviluppi di un dialogo delle Istituzioni come il Coni, in particolare dei suoi organi periferici regionali, con la scuola e l’Università, citando un recente Convegno svoltosi a Firenze che ha visto la partecipazione dell’Ateneo fiorentino e della Città metropolitana sulla proposta di creazione delle c.d. “Palestre della salute”. A riprova di tale vicinanza fra le due Istituzioni ha menzionato le Convenzioni stipulate in materia di sport fra il Coni regionale e le Universita’ di Pisa e Firenze, auspicandone la replica con l’Ateneo senese.
Hanno poi riferito delle loro esperienze Raffaela Masciandri, già campionessa di basket e ora Presidente della Commissione Atleti del CONI oltre che Team Manager della squadra femminile di calcio della Juventus, l’avv. Stella Frasca’, esperta di Diritto sportivo e Consigliere FGCI per la LND, l’avv. Alessandro Marzoli, Presidente della GIBA, e Roberto Chiagic , giocatore di basket dalla lunga e gloriosa carriera ancora in attività come dilettante, Argento ai Giochi Olimpici di Atene 2004.
In particolare Raffaela Masciandri ha spiegato in cosa consiste il suo lavoro di Team Manager a cui è arrivata alla fine di una carriera di atleta durata a lungo senza però trascurare gli studi e con il sogno di rimanere nel mondo dello sport, mettendo a disposizione le sue esperienze maturate sul campo. Ha poi accennato alle maggiori difficoltà, ai tempi del suo impegno professionale nella pratica dello sport, di conciliarlo con lo studio, mentre attualmente si prospettano facilitazioni con il sistema della “doppia carriera”, per la quale la Commissione Atleti Coni, di cui è appunto Presidente, sta cercando di stabilire delle linee guida in collaborazione con la presidenza dell’organismo rappresentativo dei giocatori di basket (Giba).
L’avv. Frascà a sua volta, dopo aver premesso che le Federazioni sportive nazionali riconoscono solo a una minima parte delle discipline il carattere di professionismo, ha ricordato i suoi inizi di legale nel mondo dello sport collaborando con alcune Federazioni o con società sportive e occupandosi di varie attività, come quelle relative ai contratti, alla assistenza legale in procedimenti disciplinari regolati dal Codice di giustizia sportiva o in casi di doping, di modifiche degli Statuti e dei regolamenti federali ecc. A proposito della riforma dello sport si è soffermata su uno degli aspetti di grande rilievo costituito dalla prevista e imminente abolizione del vincolo sportivo – cioè di un meccanismo ormai contemplato soltanto in Italia e Grecia – che renderà possibile a tutti i tipi di atleti di svincolarsi per prestare la propria attività sportiva in altra società diversa da quella di appartenenza anche in caso di tesseramento per più stagioni sportive, ipotesi nella quale il vincolo sarà comunque di un solo anno.
L’avv. Marzoli ha parlato del proprio passato di atleta nelle serie minori di basket e di come sia giunto, anche grazie ai suoi studi universitari in Giurisprudenza, alla Presidenza della GIBA che è un vero e proprio sindacato per l’assistenza legale prestata a tutti i giocatori di pallacanestro iscritti, avvertendo che il basket è riconosciuto sport professionistico solo in serie A, per cui le esigenze degli atleti di altre serie sono diverse e possono riguardare ad es. l’assistenza per la gestione e gli investimenti dei compensi. A proposito della storia della Giba (che si occupa anche di attività benefiche) il suo Presidente si è riferito al primo caso di rappresentanza sindacale delle giocatrici di basket di serie B da parte proprio di Raffaela Masciandri e ha insistito sulla possibilità di riuscire a fare sport anche ad alto livello e insieme studiare, specialmente nella prospettiva di una “Dual career”. Quanto al profilo dei diritti e delle loro tutele non ha mancato di sottolineare un primo passo compiuto dalla Giba con il raggiungimento dell’obiettivo di un sussidio di maternità stabilito per legge a favore delle atlete donne e l’importanza attualmente della riforma dello sport di prossima vigenza che estende anche ai dilettanti diritti e tutele analoghe a quelle già riconosciute agli atleti professionisti.
Roberto Chiagic, di cui è stato ricordato il passato di atleta professionista ai più alti livelli e la prosecuzione della pratica sportiva con la recente vittoria del campionato dilettantistico di basket con la squadra del Cus Siena, si è soffermato sulla sua carriera ricordando che da atleta di uno sport professionistico nelle massine serie, grazie alla liberalizzazione derivante dalla nota sentenza Bosman della Corte di Giustizia europea sui trasferimenti dei giocatori, ha potuto ad un certo punto svincolarsi e andare a giocare all’estero facendo una importante esperienza.
Queste sue affermazioni hanno permesso di cogliere certe differenze, come quelle relative al tema del vincolo sportivo, che la riforma mira a superare assimilando in prospettiva il mondo dello sport professionistico a quello dello sport dilettantistico almeno sotto il profilo della estensione delle tutele e delle garanzie per chi presta attività sportiva, pur con gli inevitabili aggravi per le società sportive.
Conclusivamente è emerso con tutta evidenza dall’incontro che proprio per queste ragioni si renderanno necessarie anche all’interno delle società medio-piccole dilettantistiche tante figure professionalmente formate per affrontare le nuove esigenze del mondo dello sport anche in chiave digitale.
Elisabetta Antonini
Foto Kris Cipriani – Giovanni Forconi